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Associazioni
C.A.M.B.I.A. per non restare soli: il nuovo club di ascolto a Corato
Inaugurato giovedì 27 novembre nel centro parrocchiale Santa Maria Greca
Corato - mercoledì 3 dicembre 2025
9.53
Continuano a crescere gli spazi di ascolto e comprensione a Corato: il Club C.A.M.B.I.A. (Consapevolezza-Ascolto-Motivazione-Benessere-Insieme-Azione) è un'associazione di volontariato senza scopo di lucro.
Inaugurata giovedì 27 novembre nel centro parrocchiale Santa Maria Greca in via Leonello 9, l'associazione si presenta come uno spazio sicuro e libero da giudizi dove le famiglie si incontrano una volta a settimana e, nel rispetto reciproco, si ascoltano, si comprendono, si stimolano e si incoraggiano al cambiamento di stili di vita non salutari.
Il club rientra nell'Associazione Club Alcologici Territoriali, una comunità multifamiliare formata da famiglie ed individui che vivono gli stessi disagi di alcol, fumo, droga, gioco d'azzardo, internet, psicofarmaci, disturbi dell'alimentazione, disagi relazionali ed esistenziali, sofferenza psichica, patologie croniche e stili di vita non salutari.
Il club e l'associazione seguono il Metodo Hudolin, il quale si basa sulla promozione e protezione della salute e sull'Ecologia sociale, in sintonia con le direttive dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il focus di intervento diviene la comunità nella quale l'uomo cresce, vive e lavora. Non è dunque un approccio individuale, ma sistemico: il fine è il cambiamento culturale, sociale e sociosanitario della comunità stessa, a partire dalle famiglie.L'operato del club ha già portato con sé delle profonde e intime testimonianze:
«Ho iniziato il club per non essere sola, per ascoltare chi ti ascolta per quello che si è, le cose semplici spontanee sono durature, senza maschere, è facile perdersi, in una società articolata sulle apparenze, voglio migliorare e capire che mi basta quel che sono il superfluo il di più non mi serve».
«Vivo ogni giorno la mia lotta, e da questa prova ho voluto fortemente creare qualcosa di buono bello e vero, ho incontrato un Angelo di nome Marina che ha fatto il resto. Un grazie anche a Grazia per i preziosi consigli».
«La vita ti mette di fronte ad ostacoli che non avresti mai pensato di avere. Ho visto e sentito un giorno la disperazione. Si chiama così quando non trovi nessuno che ti ascolta o può darti una parola di conforto, oppure sentire lievemente una carezza invisibile, accogliendo le tue paure. Le ho sentite tutte le mie battaglie. Sono pronta per affrontare anche questa sfida di cui sono solo un niente ma, insieme, si può fare la differenza e si possono raggiungere gli obiettivi desiderati».
Inaugurata giovedì 27 novembre nel centro parrocchiale Santa Maria Greca in via Leonello 9, l'associazione si presenta come uno spazio sicuro e libero da giudizi dove le famiglie si incontrano una volta a settimana e, nel rispetto reciproco, si ascoltano, si comprendono, si stimolano e si incoraggiano al cambiamento di stili di vita non salutari.
Il club rientra nell'Associazione Club Alcologici Territoriali, una comunità multifamiliare formata da famiglie ed individui che vivono gli stessi disagi di alcol, fumo, droga, gioco d'azzardo, internet, psicofarmaci, disturbi dell'alimentazione, disagi relazionali ed esistenziali, sofferenza psichica, patologie croniche e stili di vita non salutari.
Il club e l'associazione seguono il Metodo Hudolin, il quale si basa sulla promozione e protezione della salute e sull'Ecologia sociale, in sintonia con le direttive dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il focus di intervento diviene la comunità nella quale l'uomo cresce, vive e lavora. Non è dunque un approccio individuale, ma sistemico: il fine è il cambiamento culturale, sociale e sociosanitario della comunità stessa, a partire dalle famiglie.L'operato del club ha già portato con sé delle profonde e intime testimonianze:
«Ho iniziato il club per non essere sola, per ascoltare chi ti ascolta per quello che si è, le cose semplici spontanee sono durature, senza maschere, è facile perdersi, in una società articolata sulle apparenze, voglio migliorare e capire che mi basta quel che sono il superfluo il di più non mi serve».
«Vivo ogni giorno la mia lotta, e da questa prova ho voluto fortemente creare qualcosa di buono bello e vero, ho incontrato un Angelo di nome Marina che ha fatto il resto. Un grazie anche a Grazia per i preziosi consigli».
«La vita ti mette di fronte ad ostacoli che non avresti mai pensato di avere. Ho visto e sentito un giorno la disperazione. Si chiama così quando non trovi nessuno che ti ascolta o può darti una parola di conforto, oppure sentire lievemente una carezza invisibile, accogliendo le tue paure. Le ho sentite tutte le mie battaglie. Sono pronta per affrontare anche questa sfida di cui sono solo un niente ma, insieme, si può fare la differenza e si possono raggiungere gli obiettivi desiderati».
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