
Cronaca
«Dammi 200 euro al mese o ti brucio l'auto». In carcere una 43enne
La donna, arrestata dai Carabinieri, avrebbe perseguitato la sorella con minacce e richieste di denaro per questioni ereditarie
Corato - sabato 23 agosto 2025
10.04
Era il 19 luglio scorso, quando i Carabinieri, intervenuti per l'incendio di un'auto, avevano scoperto altro. Lunedì, gli stessi militari, su ordine del Tribunale di Trani, hanno arrestato una 43enne di Corato per atti persecutori, danneggiamento seguito da incendio, tentata estorsione e per violazione della sorveglianza speciale.
Il provvedimento è scaturito proprio in seguito agli esiti delle indagini avviate dopo il rogo che il 19 luglio scorso ha distrutto una Fiat Idea in via Salvi. Le indagini condotte dai militari della locale Stazione, infatti, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagata che avrebbe «posto in essere alcuni atti persecutori in danno della sorella (proprietaria dell'auto data alle fiamme), molestandola ripetutamente, minacciandola di incendiarle l'auto e la casa».
Non solo il rogo, «un fatto effettivamente avvenuto», ma anche la minaccia di ripercussioni fisiche, «chiamandola giornalmente e dicendole, con toni intimidatori, che avrebbe dovuto darle 200 al mese, oltre a inviarle messaggi offensivi». Al centro della diatriba, vicende ereditarie: quei soldi sarebbero serviti a ricompensare l'indagata «del fatto che il padre, 20 anni fa, avesse donato alla sorella un terreno su cui aveva costruito la sua abitazione, mentre lei non aveva ricevuto niente».
L'indagine si è quindi sviluppata riscontrando le dichiarazioni della donna. L'arresto è avvenuto lunedì scorso all'esterno del Commissariato di P.S. dove la donna si era recata per il consueto obbligo di firma: all'uscita, la 43enne ha trovato i militari che l'hanno arrestata e portata in una cella del carcere femminile di Trani.
Il provvedimento è scaturito proprio in seguito agli esiti delle indagini avviate dopo il rogo che il 19 luglio scorso ha distrutto una Fiat Idea in via Salvi. Le indagini condotte dai militari della locale Stazione, infatti, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagata che avrebbe «posto in essere alcuni atti persecutori in danno della sorella (proprietaria dell'auto data alle fiamme), molestandola ripetutamente, minacciandola di incendiarle l'auto e la casa».
Non solo il rogo, «un fatto effettivamente avvenuto», ma anche la minaccia di ripercussioni fisiche, «chiamandola giornalmente e dicendole, con toni intimidatori, che avrebbe dovuto darle 200 al mese, oltre a inviarle messaggi offensivi». Al centro della diatriba, vicende ereditarie: quei soldi sarebbero serviti a ricompensare l'indagata «del fatto che il padre, 20 anni fa, avesse donato alla sorella un terreno su cui aveva costruito la sua abitazione, mentre lei non aveva ricevuto niente».
L'indagine si è quindi sviluppata riscontrando le dichiarazioni della donna. L'arresto è avvenuto lunedì scorso all'esterno del Commissariato di P.S. dove la donna si era recata per il consueto obbligo di firma: all'uscita, la 43enne ha trovato i militari che l'hanno arrestata e portata in una cella del carcere femminile di Trani.


Ricevi aggiornamenti e contenuti da Corato .jpg)






