
Attualità
Rosso come il coraggio
Voci, gesti e pensieri contro la violenza: il 25 novembre è il giorno di chi non tace
Corato - martedì 25 novembre 2025
9.28
Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si ferma per ricordare, riflettere e agire contro una delle più gravi violazioni dei diritti umani: la violenza di genere.
La data non è casuale: fu scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 per commemorare il brutale assassinio delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane uccise nel 1960 per la loro opposizione alla dittatura.
La violenza contro le donne non è solo fisica.
È psicologica, economica, istituzionale.
Si insinua nel linguaggio, nelle relazioni, nelle strutture sociali. Secondo i dati ISTAT, una donna su tre in Italia ha subito violenza almeno una volta nella vita.
Nel 2025, tra gennaio e settembre, sono stati registrati 44 femminicidi, spesso commessi da partner o ex.
Il simbolo più diffuso della giornata è il fiocco rosso, segno di solidarietà e lotta. In tutta Italia si tengono cortei, incontri, letture, performance artistiche.
A livello europeo, le istituzioni ribadiscono l'urgenza di agire: "Dietro ogni numero c'è una persona la cui dignità è stata violata".
Anche gli istituti scolastici partecipano attivamente.
A Corato, l'Istituto "Federico II Stupor Mundi" ha convocato un'assemblea studentesca in auditorium, articolata in tre turni. Tra gli ospiti, la prof.ssa Laura Marchetti e l'avv. Francesca Magliano, figure impegnate nella sensibilizzazione e nel sostegno alle vittime.
Un gesto che trasforma la scuola in luogo di consapevolezza e cittadinanza attiva.
Perché la violenza non è un fatto privato, ma una questione pubblica. Perché ogni donna ha diritto a vivere libera dalla paura. Perché il cambiamento passa anche dalla cultura, dall'educazione, dalla parola. E perché, come scrisse Audre Lorde, "Il silenzio non ci proteggerà".
Oggi non basta ricordare.
Bisogna scegliere da che parte stare. E agire.
La data non è casuale: fu scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 per commemorare il brutale assassinio delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane uccise nel 1960 per la loro opposizione alla dittatura.
La violenza contro le donne non è solo fisica.
È psicologica, economica, istituzionale.
Si insinua nel linguaggio, nelle relazioni, nelle strutture sociali. Secondo i dati ISTAT, una donna su tre in Italia ha subito violenza almeno una volta nella vita.
Nel 2025, tra gennaio e settembre, sono stati registrati 44 femminicidi, spesso commessi da partner o ex.
Il simbolo più diffuso della giornata è il fiocco rosso, segno di solidarietà e lotta. In tutta Italia si tengono cortei, incontri, letture, performance artistiche.
A livello europeo, le istituzioni ribadiscono l'urgenza di agire: "Dietro ogni numero c'è una persona la cui dignità è stata violata".
Anche gli istituti scolastici partecipano attivamente.
A Corato, l'Istituto "Federico II Stupor Mundi" ha convocato un'assemblea studentesca in auditorium, articolata in tre turni. Tra gli ospiti, la prof.ssa Laura Marchetti e l'avv. Francesca Magliano, figure impegnate nella sensibilizzazione e nel sostegno alle vittime.
Un gesto che trasforma la scuola in luogo di consapevolezza e cittadinanza attiva.
Perché la violenza non è un fatto privato, ma una questione pubblica. Perché ogni donna ha diritto a vivere libera dalla paura. Perché il cambiamento passa anche dalla cultura, dall'educazione, dalla parola. E perché, come scrisse Audre Lorde, "Il silenzio non ci proteggerà".
Oggi non basta ricordare.
Bisogna scegliere da che parte stare. E agire.


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