Incendio
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Editoriale

Quali conseguenze se il camion si fosse incendiato pochi metri più a nord?

Due incendi fanno riflettere sui pericoli dell'attuale collocazione del mercato cittadino

Solo per una fortunata casualità, l'incendio che ha interessato nella notte tra il 5 e 6 maggio un mezzo pesante che transitava sulla provinciale 231 in direzione Andria, non ha provocato feriti. Al momento dell'incidente nessun mezzo transitava sulla provinciale e l'autista del camion, fortunatamente, è riuscito a scendere dal mezzo prima che le fiamme lo avvolgessero totalmente. Un incendio spaventoso, accompagnato da fragorosi boati che hanno spaventato gli abitanti della zona a ridosso della provinciale.

Lo scorso dicembre, accogliendo sulle nostre pagine il grido di allarme di un cittadino, riflettevamo su quali drammatiche conseguenze potrebbe avere l'innesco di un incendio nella zona del mercato, zona nella quale, tra le tante palazzine, insiste anche un distributore di gas e carburante. Ancor più gravi sarebbero state le conseguenze se l'incendio si fosse verificato di sabato mattina, proprio quando è in pieno svolgimento il mercato.

Se lo scorso dicembre la nostra riflessione fu stimolata dall'incendio che interessò un camion per il trasporto del gas avvenuto sulla Trani - Corato, oggi torniamo sull'argomento perché l'incendio avvenuto nella notte tra il 5 e 6 maggio si è sviluppato a una distanza molto breve dalla zona del mercato, con lingue di fuoco che sono arrivate sin sulla complanare.

Un evento che fa nuovamente tremare quanti abitano nella zona del mercato. Oggi più che mai le preoccupazioni del nostro concittadino, che scelse le nostre pagine per fare una serie di considerazioni e lanciare un appello alle istituzioni, meritano di ricevere attenzione.

Cosa sarebbe accaduto se l'incendio si fosse sviluppato pochi metri più a nord? Se lo chieda il commissario prefettizio. Se lo chiedano i candidati sindaci. Se lo chiedano i consiglieri comunali, gli assessori e i sindaci che in questi anni hanno lavorato a Palazzo di Città.

Una domanda retorica che mette i brividi. Per questo invitiamo a rileggere quanto da noi pubblicato lo scorso 23 dicembre.
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